mercoledì 8 dicembre 2010

Livelli interiori di percorsi mutanti.


... se ne stava lì, come se nulla dovesse succedere, e infatti, quello che voleva era questo, che nulla accadesse... voleva che gli eventi si fermassero.. o quasi, voleva sentire che non voleva decidere di fare qualcosa, e se ne stava lì, a godesi quella fase di stasi di se stessa... anche se provava , covava la voglia di uscire.



Quando si decise, con tutte le sue forze si dimenò, si mise in gioco e venne fuori tutta la sua forza.. lo sapeva che era solo questione di tempo e che poi sarebbe tornata a respirare aria nuova, un' aria bianca.. la sua, a rinascere.

così...

3 commenti:

Sarah ha detto...

Ma che belle foto! Mi fa pensare all'amaca verticale che si usa nello yoga... Bravo Mao!

prendimi l'anima ha detto...

queste tue parole ( specie le prime ) mi hanno fatto venire in mente quelle di Shatzy, in City...quando dice che a volte si può essere felici rimanendo immobili. " tutte queste storie sulla tua strada. andare per la tua strada ecc...io non porto in nessun posto, io sono un posto..." un abbraccio

paranhouse-hurt mao ha detto...

X Sarah: secondo me, infatti, dev' essere una disciplina che viene dallo yoga.. poi rivisitata, anche perchè durante lo spettacolo le musiche ed i movimenti ricordavano proprio lo yoga, e se non è così poco ci manca.

baci SarahMaraptica.

X Lucia: Ottima citazione, non potevi saperlo ma... in questi giorni è una delle mie citazioni preferite, è così che mi sento, un Posto !.. perchè anche se c' è sempre da camminare, andare avanti... è da qualche parte che stiamo andando, in un posto.. che spesso siamo noi e le nostre Finestre !!

baci e abbracci Lucia !!