mercoledì 10 luglio 2013

.. quell'ultima battaglia......



... eri andato in guerra tante volte, forse troppe volte per quello che valeva la pena di proteggere, ma credevi in quell'ideale.. in quell'idea di completezza che andava difeso fino alla morte.
... eri partito quell'ultima volta sapendo che non saresti tornato vivo, perchè sapevi che la tua lancia era più corta di quelle del tuo nemico.. sapevi che il tuo scudo era troppo debole per parare tutti i colpi senza che esso di frantumasse colpo dopo colpo.. sapevi che le tue gambe erano stanche e non ti avrebbero retto in piedi ancora per molto.. sapevi che il tuo respiro era sempre più affannato.. sapevi che i tuoi occhi stremati pregavano Morfeo di abbandonarti per restare sveglio almeno fino alla fine.. sapevi che stavi dicendo addio ad ogni fendente che riusci a dare, perchè, non potevi sapere se saresti stato altrettanto veloce quanto il tuo nemico.
... hai combattuto contro il Niente per difendere il tuo Niente.. e il Niente più il Niente portano al Niente, inevitabilmente. Perchè subisti già due umiliazioni, la prima in pubblica piazza, l'altra in privata piazza interiore.
... eri andato in guerra già ferito, sanguinavi.. sanguinavi da anni ormai, ma chi poteva curati le ferite era sordomuta.. non ti vedeva, non ti sentiva.. ed è proprio per la sua libertà, per il tuo senso di inutilità che, che ad un certo punto hai lasciato che le tue braccia si stendessero lungo i fianchi del tuo corpo informe e polveroso, hai lasciato che il tuo ultimo respiro se la prendesse comoda nel riempire i polmoni, d'altronde era l'ultimo.. lo volevi sentire bene quel sorso d'aria riempirti il petto, e poi...
... poi una sagoma scura, il bagliore del Sole sulla lama della punta della lancia.. la lancia del nemico, avevi avuto giusto quel micronano secondo di tempo e lucidità per capire che lei, la lancia, sicura e decisa penetrasse fortemente e senza pietà in mezzo al tuo sterno, e spacca tutto, non ci sono sopravvisuti la dentro, risuonano solo le urla della vita che si contorce mentre sgorga fuori sotto forma di sangue impazzito.. a sfinirsi.
... in un attimo il fiato e spezzato, l'attimo dopo sentisti che quell'ultimo respiro se ne andava lento.. più lento di come era entrato, come se volesse uscire in punta di piedi per non farsi sentire, non dare fastidio insomma, e tu.. franando a terra come una statua d'argilla, lasciasti il tuo Niente al Niente.. l'hai difeso tante di quelle volte che era davvero la fine quella, lo sapevi.. ma eri voluto pertire lo stesso per quella guerra fatta di continui addii silenziosi in mezzo a tutto quel rumore..
... era la fine, punto.
.. qualcun'uno che ti conosceva pensò bene di metterti due monete sugli occhi per l'ultimo viaggio.. in modo che Caronte ti potesse portare nell'oscurità nell'Ade, magari a ritrovare quella persona che in sua Vita ti diede la tua Vita.

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